Il futuro di Orione nell'occhio di Gaia

00:01:59 12.06.2017
Si avvicina l'estate e le stelle sembrano essere più affascinanti, soprattutto se ci si trova lontani dall'inquinamento luminoso delle nostre città. Riconoscere le costellazioni è un modo divertente per orientarsi nel cielo, ma la loro forma è tale solo per noi, poiché viste da un altro punto della galassia apparirebbero del tutto diverse. Inoltre, le stelle che le compongono ci sembrano immobili nel cielo, ma non sarà sempre così.
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Si avvicina l'estate e le stelle sembrano essere più affascinanti, soprattutto se ci si trova lontani dall'inquinamento luminoso delle nostre città. Riconoscere le costellazioni è un modo divertente per orientarsi nel cielo, ma la loro forma è tale solo per noi, poiché viste da un altro punto della galassia apparirebbero del tutto diverse. Inoltre, le stelle che le compongono ci sembrano immobili nel cielo, ma non sarà sempre così. La costellazione di Orione è una delle più famose, sia per la sua forma facilmente riconoscibile, che per la sua posizione privilegiata, grazie alla quale è visibile da quasi tutto il nostro pianeta. Eppure la sua forma non rimarrà immutabile nel tempo, perché le sue stelle si muovono una rispetto all’altra. I loro movimenti, però, sono troppi lenti per poter essere apprezzati ad occhio nudo e nell’arco di una vita umana. Per estrapolarli è stato necessario sfruttare le osservazioni ad alta precisione come quelle raccolte dalle missioni Gaia e Hipparcos dell’ESA. Raccogliendo i dati acquisiti da queste due missioni spaziali e integrandole con osservazioni da Terra, gli scienziati sono riusciti a realizzare un filmato che ricostruisce in circa un minuto il movimento delle stelle per i prossimi 450 mila anni. Tra le stelle più luminose nel campo di vista c’è la supergigante rossa Betelgeuse, visibile nella parte iniziale del filmato in alto al centro dell’inquadratura con il suo colore giallo arancione. A causa del suo movimento Betelgeuse dovrebbe uscire dal campo di vista in circa 100.000 anni. Nella parte bassa dell’immagine, invece, è visibile Rigel (a sinistra), la supergigante blu che appartiene alla costellazione di Orione. Mentre in basso a destra si fa notare Aldebaran, gigante rossa e parte della costellazione del Toro, che nel corso del filmato si sposta verso sinistra. L’animazione non tiene conto del fatto che nell’arco di tempo simulato alcune stelle nel campo di vista esploderanno come supernovae e altre nasceranno, ad esempio all’interno della nebulosa di Orione, invisibile agli occhi di Gaia, ma molto brillante nell’infrarosso.
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