Earth Observatory, le otto missioni 'terrestri' della NASA

00:03:29 04.04.2016
Quanto sappiamo davvero della Terra? Vista dallo Spazio, grazie agli occhi dei satelliti, rivela molti cambiamenti in corso. 
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Quanto sappiamo davvero della Terra? Vista dallo Spazio, grazie agli occhi dei satelliti, rivela molti cambiamenti in corso. Dall'erosione delle coste alla diminuzione dei ghiacci, dalla variazione dei terreni coltivabili alla concentrazione delle zone urbanizzate, la Terra vista dall'alto si mostra come un organismo in continua evoluzione. Questo tipo di osservazione, però, non basta. Il respiro del nostro pianeta va ascoltato anche un po' più da vicino. Per questo la NASA ha predisposto un intero settore, chiamato Earth Observatory, per i programmi di osservazione della Terra sviluppati direttamente sul nostro pianeta. Visto dal basso, rivela cambiamenti quotidiani, utili per predire il suo futuro in un'epoca che sembra in balìa dei cambiamenti climatici. Aria, terra, mari e ghiacci: gli scienziati della NASA hanno predisposto programmi per ogni angolo del globo. Il 2016 è un anno particolarmente ricco di missioni di questo tipo. Saranno infatti otto quelle attive da gennaio a dicembre, tra missioni già in essere ed esperienze nuove. La sfida forse più grande del ventunesimo secolo è quella dello scioglimento dei ghiacci. Il programma della NASA che se ne occupa si chiama Ocean Melting Greenland, dura cinque anni e si propone di osservare il cambiamento delle temperature dell'acqua intorno alla Groenlandia e la reazione dei ghiacciai all'acqua calda e salata dell'oceano Atlantico per capire quanto l'oceano influisca sullo scioglimento. Uno studio nello stesso angolo di globo è Arctic Boreal Vulnerability Experiment (Above): in Alaska e nel Canada nord occidentale gli scienziati si dedicano, dal 2015, a milioni di chilometri quadrati di tundra, montagne, foreste, laghi e permafrost per ottenere dati sull'alterazione degli ecosistemi. Di ecosistemi, ma stavolta marini, e di venti nel nord dell'Atlantico si occupa il progetto Naames (North Atlantic Aerosols and Marine Ecosystems Study). Dura cinque anni e si occupa del rapporto tra l'oceano, il clima e le nuvole. Da un capo all'altro del mondo: in Sudafrica la NASA studierà l'interazione tra le nuvole e i venti con Oracles (ObseRvations of Aerosols above CLouds and their intEractionS), focalizzandosi sull'influsso delle particelle derivanti dagli incendi di biomasse della zona. Sono altre due le indagini che riguardano l'atmosfera e che debutteranno nel 2016. Si tratta di Atom (Atmospheric Tomography) e di ACT-America (Atmospheric Carbon and Transport – America). Il primo studierà l'influsso di ozono e metano sui cambiamenti climatici, sorvolando l'oceano Pacifico e l'oceano Atlantico. Il secondo analizzerà il cielo sopra gli Stati uniti orientali per capire come funziona la rimozione dei gas serra. In Corea del Sud, invece, la collaborazione con gli Stati Uniti per il progetto Korus-Aq- che parte in maggio- avrà lo scopo di monitorare l'inquinamento dell'aria. Lo studio si servirà di dati raccolti con vari mezzi, dagli aerei ai satelliti ai sensori a terra. Una delle missioni di Earth Observatory è invece dedicata alla barriera corallina. Il progetto si chiama Coral (COral Reef Airborne Laboratory) e interesserà le aree delle isole Hawaaii, delle isole Marianne, della repubblica di Palau e della Grande Barriera Corallina. Otto missioni per avere uno sguardo nuovo sul pianeta Terra. Sicuramente più consapevole dei cambiamenti devastanti provocati dall'Uomo e sulle misure per arginare i danni.
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