Iadi sotto attacco, i dati di Gaia

00:01:48 25.03.2021
Gaia ha rivelato che le Iadi, l'ammasso stellare più vicino al Sole, viene probabilmente distrutto in parte dall'influenza gravitazionale di un'entità massiccia ma invisibile nella nostra galassia, i sub aloni di materia oscura
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Gaia ha rivelato che le Iadi, l'ammasso stellare più vicino al Sole, viene probabilmente parzialmente distrutto dall'influenza gravitazionale di una struttura massiccia ma invisibile nella nostra galassia, i sub aloni di materia oscura. Si tratta di nubi di particelle, reliquie della formazione della Via Lattea. Esse sarebbero sparse per la galassia e formerebbero una sottostruttura invisibile che esercita un'influenza gravitazionale notevole su tutto ciò che si avvicina. Questa scoperta è basata sul secondo e sul terzo rilascio dei dati di Gaia. La missione vede un’importante partecipazione italiana con ASI e INAF. Secondo gli astronomi l’ammasso delle Iadi perde naturalmente le sue stelle perché esse si muovono all'interno dell'ammasso tirandosi gravitazionalmente a vicenda. Questa spinta costante cambia le velocità delle stelle, spostandone alcune ai bordi dell'ammasso. Da lì, le stelle possono essere spazzate via dall'attrazione gravitazionale della galassia, formando due lunghe code mareali. Gli strumenti di Gaia sono stati cruciali per l’individuazione del fenomeno, poiché misurano la distanza e il movimento di oltre un miliardo di stelle nella Via Lattea. Grazie ai dati della sonda e a un modello al computer gli scienziati hanno notato che la coda mareale delle Iadi era quasi priva di stelle, come se si fosse scontrata con una nube di materia contenente circa 10 milioni di masse solari. Secondo gli scienziati il colpevole del ‘furto stellare’ potrebbe proprio essere il sub alone di materia oscura, che si ritiene possa plasmare le galassie agli albori della loro formazione. Gaia sta aiutando la comunità scientifica a mappare questa struttura impercettibile di materia oscura e le sue analisi verranno estese anche ad ammassi stellari più distanti.
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