Emissioni vulcaniche, un aiuto dallo spazio

00:01:19 13.10.2017
Un nuovo studio descrive come individuare attraverso i sistemi di telerilevamento di un satellite in orbita terrestre bassa le fonti localizzate di anidride carbonica nell’atmosfera. Un metodo fondamentale per prevedere le eruzioni vulcaniche, come nel caso del vulcano Agung a Bali
Trascrizione audio
Il vulcano Agung torna a far tremare. Dopo l’ultima eruzione del 1963, nella quale persero la vita oltre 1000 persone, l’attività sismica del vulcano indonesiano sembra essere ripresa. Dopo lievi scosse ed esalazioni di fumi dal cratere, le autorità di Bali hanno fatto evacuare migliaia di persone. Ma è ancora così difficile prevedere quando potrebbe avvenire una nuova eruzione? Solitamente le emissioni di gas come anidride carbonica e anidride solforosa sono lievi ‘segnali’ che potrebbero precedere un’eruzione. Come fare a rilevare queste emissioni? La risposta è in un nuovo studio - condotto dai ricercatori della Michigan Technological University, supportata dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa. Lo studio descrive come individuare attraverso i sistemi di telerilevamento di un satellite in orbita terrestre bassa le fonti localizzate di anidride carbonica nell’atmosfera, consentendo agli scienziati di isolare le fonti di emissione, sia umane che naturali. Il satellite in questione è l’ Orbiting Carbon Observatory della Nasa. La situazione a Bali per ora sembra stabile, ma l’attività del Mount Agung è ancora intensa. Rilevare la quantità di anidride carbonica emessa da attività vulcaniche, è una metodo fondamentale per prevedere fenomeni che potrebbero causare catastrofi umane ed è anche utile per individuare falsi allarmi
Pubblicato nei canali
Download
  • Video (82.24 MB)

Correlati